L’Italia si prepara ad affrontare una crisi economica senza precedenti. E’ ancora attuale il prestito Einaudi? Sebbene le sfide di ieri siano diverse dalla situazione odierna, lo spirito unitario di rilancio della economia e una forte coesione sociale devono guidarci nella ricostruzione.

Cosa è stato il prestito Einaudi?
Fu un piano di ricostruzione basato sull’emissione di titoli trentennali a rendimento del 3,5%. L’idea einaudiana era quella di rilanciare l’economia riducendo l’inflazione, convogliando i risparmi dei cittadini in investimenti redditizi per tutta la comunità.

Un articolo frutto delle vostre segnalazioni.
Giovanni Cipriani, fondatore Centro per la promozione del Libro, ci ha scritto per ricordare il prestito Einaudi. Inviandoci le foto che fanno da corredo a questo pezzo. La speranza, sottolinea Cipriani, è quella di guardare ai grandi esempi del nostro passato per costruire il futuro.

L’Italia 75 anni dopo il prestito Einaudi.
L’Italia del Secondo dopoguerra affrontò sfide radicali. Prima fra tutte quella dell’inflazione. Oggi l’inflazione appare un elemento più stabile e viene gestita in un più ampio quadro europeo. La lezione che rimane valida è l’attivazione di investimenti pubblici di qualità. La storia ci insegna che scelte del genere possono avvenire solo con uno spirito non divisivo. Non sono frutto di slogan e di politiche elettoralistiche. Insomma la serietà delle istituzioni gioca un ruolo fondamentale.

Einaudi: un esempio da imitare.
Il patrimonio politico, culturale ed economico einaudiano è uno stimolo importante per Ricostruire. Riteniamo che la serietà, la competenza e l’amore per il futuro siano valori sui quali costruire un’Italia migliore. La lezione più grande, che abbiamo fatto nostra, rimane il costante presidio delle libertà economiche, fonte inesauribile di prosperità.