Alitalia è tornata ancora una volta al centro del debattito politico. Questa settimana infatti i ministri competenti hanno parlato del piano industriale della nuova Alitalia, suscitando qualche obiezione.
Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico, ha dichiarato che la flotta sarà costituta da 70 aerei, ma non ci saranno esuberi. L’economista Andrea Giuricin, firmatario di Ricostruire, è scettico a questo riguardo. Diminuendo del 35% il numero di aerei è complicato pensare di mantenere tutto il personale.
“Alitalia crea esuberi e sostituisce con precari”. È questa l’accusa di Cub Trasporti, il sindacato di base radicato nell’handling. Sarebbero i lavoratori a subire il cambio di strategia su Linate e Malpensa, nonostante le garanzie del ministro. Le lamentale arrivano anche dal Friuli-Venezia Giulia: Alitalia non raggiungerà nessun aeroporto della regione.
Invece, Paola De Micheli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha affermato che “nei primi giorni di agosto verrà definito lo scadenzario per la costituzione della newco”. L’obiettivo dichiarato è “immettere l’azienda in una competizione uniforme”. “Il vettore – continua De Micheli – ha futuro solo se c’è una strategia industriale.”
Giuricin non è convinto dell’operazione. “Competizione uniforme – spiega – non è rendere tutti inefficienti come Alitalia”. Inoltre, il membro della task force dell’ONU sui trasporti sostiene che la politica non sia capace di elaborare una strategia industriale efficace. “Sprecare i soldi dei contribuenti per difendere Alitalia, che ha solo il 7,7% del mercato da e per l’Italia, è assurdo“.