Il Covid ha drammaticamente evidenziato che non si può più pensare la nostra sanità centrata solo sugli ospedali. La medicina di famiglia è stata lasciata sola a combattere il virus senza protezioni ne garanzie di sicurezza, isolata del resto del sistema, con la scusa della sua autonomia.
Il medico di famiglia è invece la figura centrale di tutto il sistema sanitario nazionale: vicino al cittadino e ai suoi bisogni di salute è in grado, di far fronte alle esigenze del territorio generando valore aggiunto e risparmio. Ci sono però molte resistenze sulla necessità di rendere la medicina di famiglia veramente integrata nel SSN. È invece necessario che i cittadini possano scegliere consapevolmente una medicina generale fondata sulla qualità dei servizi anche presso il proprio domicilio, evitando accessi impropri a ospedali e Ps, restituendo valore al professionista e al suo ruolo.
Il gruppo di lavoro Ricostruire, promosso dal Stefano Parisi ha pensato ad un progetto di riforma, sostenuto e reso possibile con i fondi europei, per rendere certificabile il livello di qualità e sicurezza del medico sul territorio attraverso l’accreditamento a livello regionale della medicina generale come per le altre realtà sociosanitarie del SSN. Il Covid sia l’occasione per abbandonare l’autoreferenzialità e diventi leva di un vero cambiamento fondato sui principi dell’investimento fattivo delle risorse per migliorare una professione in continua positiva evoluzione. (Tratto dal Corriere della Sera)